archivio valesio
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Archivio digitale Centro Studi Sara Valesio



Presentazione

L’Archivio Paolo Valesio (PV) conservato presso il Centro Studi Sara Valesio (CSSV) copre un arco cronologico che va dagli anni Cinquanta ai giorni nostri e comprende carte personali, corrispondenza, scritti editi e inediti, con relativi testi e documenti preparatori, materiali riguardanti la preparazione di conferenze, interviste e lezioni, documentazione di natura organizzativa e materiali di lavoro. Comprende inoltre materiali iconografici e una nutrita collezione di estratti a stampa di carattere letterario. L’Archivio, tuttora in corso di riordinamento e inventariazione, ha una consistenza stimata di circa 30 metri lineari. Sui documenti non è stata effettuata alcuna selezione da parte dell’Autore che, al contrario, ha conservato l’intera sua produzione documentaria in fascicoli denominati in originale, ordinati e archiviati. In tal senso l’Archivio PV costituisce un esempio di perfetto rispecchiamento del soggetto produttore, Paolo Valesio, l’autore e l’uomo, nelle proprie carte.

L’Archivio comprende una ricca corrispondenza di natura letteraria, editoriale, quotidiana e generale, come anche la corrispondenza privata e familiare o il carteggio più intimo e riflessivo delle Lettere dal Vestibolo; le questioni di natura accademica, organizzativa e amministrativa sono il fulcro delle carte che compongono la Corrispondenza scientifico-accademica ed editoriale e l’Attività scientifico-accademica; la ricca serie delle Lezioni offre una carrellata di grande interesse sull’insegnamento dell’italianistica negli Stati Uniti tra gli anni Sessanta e il Duemila, così come Materiali e illustrazioni, le Cartoline e i Cartoncini devozionali recano le tracce iconografiche dei “due mondi” di appartenenza di Valesio, l’Europa e gli Stati Uniti. Infine, gli Scritti editi, una corposa sezione di circa 400 fascicoli relativi a singoli scritti, interventi, letture, relazioni, forniscono una panoramica pressoché completa della produzione scritta e orale di PV, offrendo anche spunti filologici di rilievo sul processo compositivo dell’autore, che sovente conserva all’interno del fascicolo stesure preparatorie, versioni non utilizzate e bozze editoriali del testo a stampa definitivo.

Non esiste, nelle carte, alcuna cesura tra pubblico e privato, e in alcuni casi tra processo creativo e contaminazioni biografiche, un procedimento che si riflette nella sedimentazione stessa della documentazione. Gli scritti inediti e propriamente letterari sono integrati con stralci di corrispondenza e in generale con documenti propriamente d’archivio, nei casi in cui l’autore consideri la propria documentazione privata come materiale preparatorio al pari di appunti, articoli di giornale e materiali iconografici. L’intento principale è l’utilizzazione di “pezzi” della propria vita all’interno della produzione letteraria. Il cuore pulsante dell’Archivio, il suo ideale centro, è infatti costituito dagli scritti inediti contenuti nei quattro romanzi in divenire della Tetralogia (L’uomo che perse una Pasqua [LUCPUP], Codex Atlanticus, Lettera dalla vita, Diario mentale), a cui si affiancano i Diari e i Taccuini in costante incremento.

Il rapporto di PV con il proprio Archivio esprime al contempo “normalità e singolarità”. Normalità nelle serie e tipologie documentarie, tipiche, pur nella loro specificità contenutistica, degli archivi di letterati, scrittori e intellettuali; singolarità nella misura in cui PV affida materialmente la propria memoria autoriale e personale al proprio Archivio, a volte persino obliandola. E così dall’Archivio, ordinato e organizzato secondo una struttura che rappresenta gli interessi e le attività di natura personale, professionale, intellettuale e scientifica di PV, riemergono tracce e segmenti di vita, come i materiali del periodo della contestazione studentesca del 1968 o i quaderni di scuola o, ancora, le lettere di scrittori e intellettuali di rilievo internazionale.
Questo rapporto speciale e contrastante si esprime, da un lato, nell’intenzione da parte dell’Autore di continuare a lavorare sul proprio Archivio, attingendone materiali per la propria scrittura letteraria presente, dall’altro nella volontà di affidare il proprio Archivio, e dunque la propria memoria, ad un soggetto conservatore in qualche modo pubblico e di renderlo così fruibile ad una più vasta platea di studiosi e, in generale, di interessati.
Infatti nel periodo del suo insegnamento presso la Yale University, Paolo Valesio donò, tra il 1990 e il 2007 e di nuovo nel 2010, una consistente parte del suo archivio alla Yale University Library. I documenti del fondo Paolo Valesio Papers coprono un arco cronologico che va dal 1957 al 2009 e hanno una consistenza di circa 65 folders.
L’Archivio Paolo Valesio conservato presso il CSSV, all’interno delle strutture di Genus Bononiae - Musei nella Città, dove il CSSV ha sede legale, è stato invece donato nel 2013 alla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna.
La peculiare natura dell’Archivio rende particolarmente delicata la consultabilità di alcune sezioni e documenti. Per le modalità e i limiti alla consultazione, si rimanda alla scheda descrittiva dell’Archivio.

Si segnala che l’Archivio Paolo Valesio, tuttora in corso di riordino e inventariazione, è escluso dalla consultazione fino a settembre 2019.


Lorenza Iannacci, Paolo Valesio
(febbraio 2019)